Inverno e yoga: come prepararsi alla stagione fredda

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Inverno e yoga: c’è correlazione? Sì! Alcuni anni l’inverno arriva improvvisamente e non ci dà il tempo di prepararci, non solo fisicamente ma anche emotivamente. Le giornate si accorciano e improvvisamente bisogna “pensarci di più” prima di uscire di casa e, un po’ come gli animali che vanno in letargo, siamo portati a rinchiuderci in casa, a rigirarci sotto le coperte calde calde…e, obbligati a far fronte agli impegni quotidiani, ci “tiriamo fuori” a forza. Come tutti i periodi di passaggio, lo yoga ci permette di vivere la transizione caldo – freddo in modo più naturale e sereno. Scopriamo come.

Le stagioni che influenzano

A volte non ci pensiamo ma noi siamo esseri viventi e, come tali, anche se viviamo in un mondo super tecnologico e spesso ce ne dimentichiamo, siamo parte della natura che ci circonda. Per questo siamo naturalmente influenzati dai suoi cicli nel bene e nel “male”. L’autunno rappresenta infatti il momento in cui raccogliemo i frutti seminati in primavera e in estate. Per questp è un momento di raccoglimento: ci invita a rallentare i ritmi, a femrarci e a chiederci come stiamo, ad ascoltarci e a prenderci più cura di noi. In questa stagione, in preparazione alla più dura, rappresentata dall’invernale, è importante recuperare e imparare a gestire le emozioni.

Lo yoga può aiutarci in questo: ritrovare l’equilibrio con sessioni frequenti e costanti sarà più facile. Oltre alla asana giocano un ruolo fondamentale il respiro e la meditazione.

Asana yoga che preparano all’inverno

Ci sono alcune asana yoga particolarmente indicate per questo periodo dell’anno. Scopriamole:

  • Sukhasana: si tratta della posizione “facile” dello yoga, assunta in molte sessioni yoga semplicemente per meditare e per fare gli esercizi di pranayama o anche per riposarsi dopo le asana più difficili. Siediti sul tappetino ed allunga le gambe di fronte. La spina dorsale deve rimanere eretta. Piega entrambi le gambe e posiziona ciascun piede sopra al ginocchio opposto. Inizialmente sarà difficile: basterà iniziare mettendo il piede sotto la coscia della gamba opposta. Mai sforzare! Solitamente le mani si posizionano sopra le ginocchia praticando il mudra o davanti al petto con i palmi uniti, in anjali mudra. Una volta recuperato l’equilibrio in questa posizione rilassa le spalle e distendi il collo in posizione rilassata.
  • Uttanasana Yin: è la posizione della pinza. Dalla posizione eretta (della montagna) flettersi in avanti prendendosi i gomiti con le mani. Ondeggiare a destra e a sinistra e tornare in posizione eretta.
  • Baddha Konasana: la posizione della farfalla. Si parte seduti a terra con schiena dritta e collo rilassato. Piega le ginocchia e avvicinale a terra facendo toccare le due piante dei piedi. Con le mani afferra i piedi o le caviglie e avvicinale il più possibile al bacino. Prova ad avvicinare un po’ di più le ginocchia a terra, senza sforzare troppo i muscoli e i legamenti. nel frattempo procedi all’espirazione. Rilassa le braccia e le spalle cercando di allontanare queste ultime il più possibile dalle orecchie. Anche in questa asana puoi dondolare delicatamente il corpo da un lato all’altro cercando di mantenere la schiena dritta.
  • Setu Bandha Sarvangasana: il ponte. Si parte supini sul tappetino, con le braccia lungo il corpo. Piega le ginocchia cercando di portare i talloni verso i glutei, più sono vicini meglio è cosicché le mani possano afferrare le caviglie. Se non dovessi riuscirci, non ti forzare. I piedi sono paralleli, come punto di riferimento prendi la larghezza delle anche. Espirando spingi i piedi a terra e inarca la schiena, sollevando dal tappetino i fianchi e la zona pelvica. Aiutati con la contrazione dei glutei. Non sforzare la schiena, ascolta il tuo corpo fino al limite, senza sentire dolore. L’’arco va dalle spalle alle ginocchia, mentre le spalle e i piedi sono stabili a terra, come fossero i pilastri del ponte.

Crediti foto copertina: Photo by Ben White on Unsplash.